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Magistri sfuggenti
Recensione dell’opera: Il Duomo di Modena, a c. di Chiara Frugoni, fotografie di Ghigo Roli, Modena, Panini Editore, 1999, 3 voll. La pubblicazione è parte della collana Mirabilia Mirabilia Italiæ, curata da Salvatore Settis, di cui Castelnuovo aveva già presentato alcuni titoli su «La Stampa» (La Galleria delle carte geografiche in Vaticano e Il Battistero di San Giovanni a Firenze) e «Il Sole 24 Ore» (Orsanmichele a Firenze e Il Duomo di Pisa).
A partire dal caso di Lanfranco e Wiligelmo, i cui nomi spiccano sulla Cattedrale di Modena, l’intervento tocca alcune delle problematiche che più connotano il profilo dell’artista nel Medioevo, come il significato simbolico delle firme e dell’anonimato, la sua posizione sociale, l’organizzazione del lavoro nei cantieri delle cattedrali e il rapporto con i committenti.
Nell’articolo sono ricordati il convegno L'artista medievale (Modena, 17-19 novembre 1999, cui Castelnuovo era intervenuto con un contributo intitolato I volti dell'artista medievale. Molte domande, poche risposte, edito negli atti) e l’esposizione Quando le cattedrali erano bianche - Lanfranco e Wiligelmo. Mostre sul Duomo di Modena dopo il restauro (Modena-Nonantola: 21 luglio 1984-prorogata al 31 luglio 1985 - recensita su «La Stampa»).
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato nella Biblioteca Storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Inedito e delicato Donatello
Castelnuovo presenta l’attività di plasticatore di Donatello, tratteggiando il contesto della Firenze dell’inizio del XV secolo dove la scultura in terracotta ha conosciuto una straordinaria fortuna. Questo contributo è pubblicato in occasione dell’esposizione della Madonna col Bambino (collezione privata) nella rassegna promossa dalla Galleria Antichi Maestri Pittori di Torino dell’antiquario Giancarlo Gallino (4 aprile-30 maggio 1998). Erano stati Luciano Bellosi e Giancarlo Gentilini ad attribuire l’opera al maestro qualche anno prima: nel catalogo, edito da Allemandi, è riedito il loro l’articolo in cui presentavano la scoperta (Una nuova Madonna in terracotta del giovane Donatello, «Pantheon», 54, 1996, pp. 19-26). Accompagnava la mostra il convegno Le terrecotte giovanili di Donatello, presieduto da Giovanni Romano: oltre agli autori intervengono Maria Teresa Filieri e Giorgio Bonsanti (presso la sede della galleria, 4 aprile 1998).
Una copia del catalogo è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Benozzo Gozzoli "lo affaticato"
Castelnuovo traccia un profilo di Benozzo Gozzoli focalizzato sulla sua fortuna critica tra XIX e XX secolo, a partire dal proprio intervento presentato al convegno dedicato al pittore nel cinquecentesimo anniversario della morte: Benozzo Gozzoli. Viaggio attraverso un secolo (Firenze, Palazzo Medici Ricciardi; Pisa, Auditorium dell’Opera della Primaziale Giuseppe Toniolo, 8-10 gennaio 1998), atti del convegno a c. di Enrico Castelnuovo e Alessandra Malquori, catalogo Pacini (2003).
Il programma dell’evento, parte dell'archivio privato di Castelnuovo, segnala che egli ha moderato la prima sessione in cui è intervenuto: il titolo del contributo, che apre il volume degli atti, è Benozzo 1997. Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Vermeer e la suocera
Stralci della prefazione redatta da Castelnuovo per l’edizione italiana di: John Michael Montias, Vermeer. L’artista, la famiglia, la città, Torino, Einaudi, 1997. I brani scelti introducono la famiglia dell’artista e il contesto socio-economico delle Fiandre della seconda metà del XVII secolo, per concentrarsi poi sulle ricadute che hanno avuto sulla sua attività. Significativo che l’unico quadro menzionato sia la Diana e le ninfe (Mauritshuis, L'Aia): è ricordata la scelta del proprio maestro Roberto Longhi di porre l'opera in chiusura della Mostra del Caravaggio e dei caravaggeschi (Milano, Palazzo Reale, aprile-giugno 1951) per sottolineare i rapporti di Vermeer con la cultura italiana, questione già introdotta nel saggio giovanile Gentileschi padre e figlia («L’Arte», XIX, 1916, p. 282; riedito da Abscondita con introduzione di Mina Gregori nel 2011).
Accompagna l’articolo un passo del libro di Montias sulla la conversione al cattolicesimo dell’artista, propedeutica al matrimonio con Chatarina Bolnes.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Caricature in soli quattro tratti
Recensione delle esposizioni dedicate allo scrittore e disegnatore svizzero Rodolphe Töpffer (31 gennaio 1799-8 giugno 1846):- Les Alpes dessinees par les romantiques genevois ou la reponse aux appels de Rodolphe Töpffer (Ginevra, Musée d’Art et d’Histoire, 18 aprile-6 ottobre 1996), a c. di Anne de Herdt, catalogo Musée d’art et d’histoire di Ginevra;
- Rodolphe Töpffer (1799-1846). Aventures graphiques (Ginevra, Musée Rath: 25 aprile-28 giugno 1996; Zurigo, Museum Strauhof: 14 agosto-1° ottobre 1996), catalogo Musée d’art et d’histoire di Ginevra; questa mostra, già tenutasi ad Angoulême (Musée de la bande desinéee), ha poi aperto a Bruxelles (Musée d’Ixelles), Hannover (Wilhelm Busch - Deutsches Museum für Karikatur & Zeichenkunst) e Parigi (Centre Culturel Suisse).
Castelnuovo presenta l’opera grafica dell’artista, mostrando tutto il suo interesse per i disegni tratti dai viaggi alpini, ma soprattutto per l’humor sottile delle strisce illustrate, veri e propri fumetti antelitteram, e per gli studi sulla resa della fisionomia e delle emozioni.
Una copia di questi due cataloghi, nonché degli album di Töpffer (Garzanti, 1973), è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Esercizi di penna e scalpello
Recensione dell’opera: Massimiliano Rossi, La poesia scolpita. Danese Cataneo nella Venezia del Cinquecento, Lucca, Maria Pacini Fazzi Editore, 1995. Presentando Cataneo, Castelnuovo si focalizza sul suo duplice ruolo di artista e di letterato, offrendone un ritratto all’interno del contesto erudito in cui operava.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Il pittore di Petrarca
Intervento sul ruolo sociale dell'artista incentrato sul rapporto tra Martini e Petrarca, in occasione della mostra Simone Martini e “chompagni” (Siena, Pinacoteca Nazionale, 27 marzo-31 ottobre 1985) e del convegno Simone Martini (Siena, Palazzo Pubblico e Palazzo Patrizi: 27-29 marzo 1985); gli atti sono editi da Centro Di nel 1988, a c. di Luciano Bellosi. L’articolo ripercorre la letteratura artistica da Ghiberti a Vasari, constatando come la figura del poeta abbia oscurato il lavoro del pittore almeno sino alla fine del XVIII secolo. La conoscenza di nuove opere, entrate nelle collezioni pubbliche e private a seguito della soppressione degli enti ecclesiastici, ha favorito l’avvio di nuovi studi su Martini che hanno progressivamente rimesso a fuoco il contesto storico-sociale in cui operava e, in ultimo, ricomposto il suo catalogo.
Questi temi sono trattati da Castelnuovo nell’intervento di apertura del convegno, dove accenna al dibattito in corso sull’attribuzione a Martini del Guidoriccio da Fogliano (avvalora il giudizio di Max Seidel e Luciano Bellosi, che riconoscono Martini come autore dell’affresco: “Castrum pingatur in palatio” 1 e 2, «Prospettiva»: 28, gennaio 1982; Gordon Moran, An Investigation Regarding the Equestrian Portrait of Guidoriccio da Fogliano in the Siena Palazzo Pubblico, «Paragone», 333, novembre 1977; sulla polemica cfr. Giovanna Ragionieri, Simone o non Simone, Firenze, Ponte alle Grazie, 1985).
Il contributo pubblicato come Introduzione degli atti del convegno è una versione più estesa di questo articolo, che approfondisce le vicende attributive-collezionistiche delle opere di Martini e il suo apporto al genere del ritratto. Il saggio è riedito col titolo Fortuna e sfortuna di Simone nella raccolta La cattedrale tascabile. Scritti di storia dell'arte (Sillabe, 2000). -
Luna giapponese a Londra
Recensione della mostra The Great Japan Exhibition. Art of the Edo Period 1600-1868 (Londra, Royal Academy of Arts, 24 ottobre 1981-21 febbraio 1982), a c. di William Watson. Castelnuovo offre un’introduzione all’arte Giapponese, focalizzata sul sistema di produzione e sul ruolo dell’artista nella società; inoltre, segnala alcune iniziative collaterali, tenute presso gallerie private (Colnaghi Oriental, Milne-Henderson, Bluett and Sons), Sotheby’s e presso la British Library (Japanese popular Literature of the Edo Period (1600-1868), 26 ottobre 1981-28 marzo 1982).
Una copia del catalogo è presente nel suo fondo librario, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Ghiberti: e l’artista divenne intellettuale
Intervento incentrato sull’evoluzione del ruolo sociale dell’artista nel passaggio tra medioevo e rinascimento, a partire dal caso di Lorenzo Ghiberti e dei Commentari; Castelnuovo licenzia questo articolo in occasione della presentazione in Palazzo Vecchio a Firenze degli atti del convegno Lorenzo Ghiberti nel suo tempo, tenutosi due anni prima nell'ambito del sesto centenario della sua nascita (Firenze, 18-21 ottobre 1978; atti editi da Leo S. Olschki, 1980, 2 voll.).
Una copia dell'opera è presente nel fondo librario di Castelnuovo, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”.