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Torino, riapre Palazzo Madama
Recensione della mostra: Tra Gotico e Rinascimento. Scultura in Piemonte (Torino, Museo Civico d’Arte Antica, 2 giugno-4 novembre 2001), a c. di Enrica Pagella, catalogo edito dalla Città di Torino.
Castelnuovo presenta gli eventi promossi per la parziale riapertura al pubblico del Museo Civico d'Arte Antica di Torino, dopo la chiusura della sede di Palazzo Madama nel 1988: l’intervento di restauro dell’atrio e dello scalone di Filippo Juvarra, lo scavo archeologico della corte medievale e, soprattutto, la mostra della scultura in Piemonte tra il Duecento e il Quattrocento, con opere del museo e del territorio. L’articolo si concentra sulle sculture lignee in rassegna, facendo emergere i principali centri del Piemonte, spesso punto di incontro di influenze e artisti di diverse origini, ed i committenti più rilevanti. Non manca di ricordare il giudizio di Luigi Lanzi sul Piemonte, descritto come terra di confine colpita da guerre e pertanto priva di una scuola pittorica antica, (tratto dalla prima edizione della Storia pittorica della Italia, tomo secondo, parte seconda, p. 348), ricordando alcune mostre affini a quella in corso:- Gotico e Rinascimento in Piemonte. 2° Mostra d’arte a Palazzo Carignano (Torino, Palazzo Carignano, 1939), a c. da Vittorio Viale, catalogo edito dalla Città di Torino;
- Giacomo Jaquerio e il gotico internazionale (Torino, Palazzo Madama, aprile-giugno 1979), a c. di Enrico Castelnuovo e Giovanni Romano;
- Il tesoro della città. Opere d'arte e oggetti preziosi da Palazzo Madama (Stupinigi, Palazzina di Caccia, 31 marzo-8 settembre 1996), a c. di Silvana Pettenati e Giovanni Romano, catalogo edito da Allemandi.
Una copia del catalogo e degli altri in evidenza sono presenti nel fondo librario dell’autore, conservato nella Biblioteca Storica d’Ateneo “Arturo Graf”.
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Infiammati dai legni devoti
Recensione della mostra: Sacre passioni. Scultura lignea a Pisa dal XII al XV secolo (Pisa, Museo Nazionale di San Matteo, 8 novembre 2000-8 aprile 2001), a c. di Mariagiulia Burresi, catalogo Federico Motta Editore. Lo stesso Castelnuovo scrive un contributo nel catalogo: Andrea Pisano scultore in legno (pp. 152-163).
Castelnuovo ritorna sulla scultura lignea nella Toscana tra XIII e XIV secolo, tema su cui era già intervenuto nelle recensioni alle mostre Scultura dipinta. Maestri di Legname e Pittori a Siena (1250-1450) (Siena, Pinacoteca Nazionale, 16 luglio-31 dicembre 1987, a cura di Alessandro Bagnoli) e Scultura lignea a Lucca 1200-1425 (Lucca, Palazzo Mansi, Villa Guinigi, 16 dicembre 1995-30 giugno 1996, a c. di Clara Baracchini). Se in queste occasioni aveva toccato questioni come la fortuna critica e l’avvio degli studi sulla scultura lignea, i censimenti promossi dalla Soprintendenza pisana, il rapporto tra pittori e scultori e le modalità di produzione, seguendo l’impostazione dell’esposizione ora il focus si sposta sul problema della fruizione di queste opere da parte dei fedeli, a partire dal sentimento religioso che li animava.
Nell'articolo sono richiamate le ricerche di Géza De Francovich, L'origine e la diffusione del crocifisso gotico doloroso («Kunstgeschichtliches Jahrbuch der Biblioteca Hertziana», 1938) e Scultura medievale in legno (Tumminelli, 1943), e due due mostre del dopoguerra che hanno contribuito all’avvio degli studi sulla scultura lignea:- Mostra dell'antica scultura pisana (Pisa, Museo Nazionale di San Matteo, luglio- novembre 1946), catalogo Riccardo Barsotti editore.
- Mostra dell'antica scultura lignea senese, (Siena, Palazzo Pubblico, luglio- settembre 1949), a c. di Enzo Carli, catalogo Electa; proprio a Carli è dedicata la mostra Sacre passioni.
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Piccoli capolavori da camera (da letto)
Recensione della mostra: Spiegel der Seligkeit. Privates Bild und Frömmigkeit im Spätmittelalter (Norimberga, Germanisches Nationalmuseum, 31 maggio-8 ottobre 2000), catalogo a c. di Frank Matthias Kammel. Castelnuovo si sofferma sull’impostazione dell’esposizione, che indaga il fenomeno dei dipinti, delle sculture e in generale dei manufatti destinati alla devozione privata durante il Trecento e il Quattrocento, presentando i soggetti, la loro diffusione e la ricezione, il loro valore simbolico e l’uso delle immagini nella preghiera. Nell’articolo sono anche menzionati il volume di Jeffrey F. Hamburger, Nuns as Artists. The Visual Culture of a Medieval Convent (University of California Press, 1997) e l’Autunno del Medioevo di Johan Huizinga.
Una copia del catalogo è presente nel fondo librario dell’autore, conservato nella Biblioteca Storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Giotto e i pittori tedeschi, un meeting tra le Dolomiti
Recensione della mostra: Tr3cento. Pittori gotici a Bolzano (Bolzano, Civica Galleria, 29 aprile 2000-23 luglio 2000), a c. di Andrea De Marchi, Tiziana Franco, Silvia Spada Pintarelli, catalogo Temi editore. L'esposizione è frutto di un progetto di censimento e studio della pittura murale gotica nelle chiese di Bolzano e dintorni: gli esiti sono confluiti nell’Atlante e presentati in un convegno di studi (Bolzano, 19 ottobre 2002). A partire dal ragionamento di Roberto Longhi sull’interazione tra differenti culture figurative in Alto Adige, espresso in Arte italiana e Arte tedesca, Castelnuovo presenta il caso di Bolzano nel Trecento come punto di incontro e scambio tra le tendenze artistiche di area tedesca e italiana, dalla cui unione fiorisce un “particolarissimo paesaggio artistico”.
Nell’articolo sono menzionate altre esposizioni in corso:- 1500 circa. Landesausstellung 2000 (Besenello, Castel Beseno; Bressanone, Palazzo vescovile; Lienz, Schloss Bruck, 13 maggio-31 ottobre 2000), catalogo Skira editore (recensita su «Il Sole 24 Ore»).
- Bilderburg – Il maniero illustrato (Bolzano, Castel Roncolo, 19 aprile 2000-31 ottobre 2000) e la pubblicazione che l’accompagna: Castel Roncolo. Il maniero illustrato, Bolzano, Athesia, 2000 (edita in italiano e in tedesco).
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Re Artù giunse in Piemonte
Castelnuovo presenta gli affreschi della torre di Frugarolo presso Alessandria, in occasione della fine del loro restauro e della mostra Le stanze di Artù. Gli affreschi di Frugarolo e l'immaginario cavalleresco nell'autunno del Medioevo (Alessandria, Complesso conventuale di San Francesco - ex Ospedale militare, 16 ottobre 1999-9 gennaio 2000), a c. di Enrico Castelnuovo, catalogo Electa. Il contributo deriva dalla prefazione del catalogo: All’inizio era una torre.
Commissionato da Andreino Trotti a un ignoto pittore lombardo negli anni Novanta del XIV secolo, il ciclo illustra le storie di uno dei più celebri cavalieri di re Artù, Lancillotto. Come indica il sottotitolo dell’esposizione, l’articolo tratta la fortuna critica di questa tematica, per poi focalizzarsi sul legame tra il committente e la corte pavese di Gian Galeazzo Visconti. -
Ori e colori del Trecento piemontese
Recensione dell’opera: Pittura e miniatura del Trecento in Piemonte, a c. di Giovanni Romano, Torino, Fondazione CRT e Banca CRT, 1997.
Introducendo l’ultimo volume della collana Arte in Piemonte, promossa dalla Cassa di Risparmio di Torino e diretta da Giovanni Romano, Castelnuovo presenta il Piemonte come terra di frontiera e punto d'incontro tra la cultura figurativa gotica transalpina, quella mediterranea della Liguria e la lezione giottesca lombarda. La riscoperta della pittura del Trecento in questa regione è cosa recente: molti cicli pittorici rimangono ancora da attribuire, così come è ignota l’opera di numerosi artisti menzionati nei documenti. Oltre ai primissimi studi di Anna Maria Brizio sugli Affreschi trecenteschi nella cappella del castello di Montiglio («Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti», XVII, 1-2, 1933, pp. 20-29) e i propri Appunti per la storia della pittura gotica in Piemonte («Arte antica e moderna», IV, 1961, 13-16, pp. 96-111, in particolare pp. 102-103), Castelnuovo riconosce i risultati raggiunti grazie ai numerosi restauri promossi dalla Soprintendenza, che hanno portato alla luce e reso nuovamente leggibili le pitture ora censite in questo volume.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Fasto gotico alla corte dei re folli
Recensione della mostra: L’art au temps des rois maudits Philippe le Bel et ses fils, 1285-1328 (Parigi, Galeries nationales du Grand Palais, 17 marzo-29 giugno 1998), catalogo Reunion des Musees Nationaux. Castelnuovo presenta uno spaccato del contesto culturale della corte di Francia al tempo di Filippo il Bello e dei suoi discendenti sino a Carlo IV, introducendo il gusto e la produzione artistica tra la fine del XIII secolo e la prima metà del XIV secolo. A partire dalle opere commentate, grazie alla ricchezza del campionario di tecniche artistiche incluse nella rassegna e ai prestiti internazionali, il contributo rievoca il fervore di quella stagione, definita una “prima internazionale gotica”.
Nell’uscita successiva della Domenica, Castelnuovo rettifica il titolo scelto dalla redazione de «Il Sole 24 Ore» per il proprio articolo, Fasto gotico alla corte dei re folli, puntualizzando ironicamente che Quei re di Francia erano maledetti, ma non folli.
Una copia del catalogo presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d'Ateneo "Arturo Graf" -
Ori e reliquie dai forzieri di Bisanzio
Recensione della mostra: L’Oro di Siena. Il tesoro di Santa Maria della Scala (Siena, Complesso di Santa Maria della Scala, dicembre 1996-febbraio 1997), catalogo Skira Editore, a c. di Luciano Bellosi. Nel presentare alcune delle principali opere, Castelnuovo si focalizza sulle vicende collezionistiche e sul valore simbolico del tesoro di reliquiari acquisiti dal Comune di Siena per l’Ospedale di Santa Maria della Scala alla metà del XIV, evidenziando come questo straordinario nucleo manufatti e legature, per lo più provenienti dalla corte imperiale di Costantinopoli, abbia influenzato la produzione degli artisti senesi.
Una copia del catalogo è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Santi di Lucchesia belli, colorati e legnosi
Recensione della mostra: Scultura Lignea. Lucca 1200-1425 (Lucca, Palazzo Mansi e Villa Guinigi, 16 dicembre 1995-30 giugno 1996), catalogo SPES a c. di Clara Baracchini, 2 voll. Castelnuovo si sofferma, in particolare, su due questioni: la ricognizione capillare delle opere nel territorio della Lucchesia e il loro restauro, promossi dalla Soprintendenza di Pisa con a capo la stessa Baracchini; la fortuna critica della scultura dipinta, a partire dal pionieristico articolo di Pietro D’Achiardi (Alcune opere di scultura in legno dei secoli XIV e XV, «L’Arte», VIII, 4, 1904, pp. 356-376) e dalla Mostra dell’antica arte senese (Siena, Palazzo Pubblico, aprile-agosto 1904), dalla Mostra dell'antica scultura lignea senese (Siena, Palazzo Pubblico, luglio-settembre 1949, a c. di Enzo Carli) e dall’esposizione Scultura dipinta. Maestri di legname e pittori a Siena. 1250-1450 (Siena, Pinacoteca Nazionale, 16 luglio-31 dicembre 1987, a c. di Alessandro Bagnoli). Di quest’ultima aveva pubblicato una recensione su «La Stampa».
Una copia dei cataloghi di queste mostre (1904 / 1949 / 1987 / 1996) è presente nel fondo librario di Castelnuovo, conservato dalla Biblioteca storica d'Ateneo “Arturo Graf”. -
Torna Giotto con la forza degli azzurri
Recensione dell’opera: Francesca Flores d’Arcais, Giotto, Milano, Federico Motta, 1995.