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Il grande spessore del pittor Macrinus
Recensione della mostra: Macrino d’Alba, protagonista del Rinascimento piemontese, (Alba [Cuneo], Fondazione Ferrero, 20 ottobre-9 dicembre 2001) a c. di Giovanni Romano, catalogo pubblicato da Editrice artistica piemontese. Castelnuovo torna sul pittore Macrino d’Alba, su cui si era soffermato in occasione della pubblicazione della monografia di Edoardo Villata (3 settembre 2000), presentando i momenti fondamentali della sua carriera, i principali committenti e le diverse influenze culturali riscontrabili nelle sue opere, per allargare poi lo sguardo all’ambiente artistico di Alba tra XV e XVI secolo.
L’articolo ricorda la Mostra di Macrino d’Alba, tenutasi nel 1935 presso Sala Consiliare del Palazzo comunale di Alba, e alcuni dei primi studi sul pittore:- Giovanni Bistolfi, Macrino d’Alba. Appunti sulla vita e le opere di un pittore piemontese del secolo XV, Torino, Lattes, 1910 (recensita da Roberto Longhi: Macrino d’Alba, «Piemonte», 29 dicembre 1910, riedito in Edizione delle opere complete di Roberto Longhi, VIII.1, Fatti di Masolino e di Masaccio e altri studi sul quattrocento 1910-1967, Firenze, Sansoni, 1975, p. 180);
- Giovanni Oreste Della Piana, Macrino d'Alba, Torino, Società industriale grafica Fedetto, 1935.
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Tempeste iconoclaste
Recensione della mostra: Bildersturm. Wahnsinn oder Gottes Wille? (Berna, Bernisches Historisches Museum, 2 novembre 2000-16 aprile 2001; Strasburgo, Musée de l'Œuvre Notre-Dame, 12 maggio-26 agosto 2001), a c. di Johannes Tripps. Castelnuovo torna sul tema del valore simbolico e degli usi delle immagini sacre, presentando il fenomeno della rimozione e distruzione delle opere durante i moti iconoclasti della Riforma protestante. L’esposizione nasce, appunto, dal ritrovamento di un gruppo di sculture, sepolte in quel periodo turbolento, negli scavi attorno alla Collegiata si San Vincenzo di Berna, per indagare quale significato e quale potere evocativo queste opere abbiano avuto sugli uomini di quel tempo.
Nell’articolo sono menzionate, vista l’impostazione affine, le mostre Sacre passioni. Scultura lignea a Pisa dal XII al XV secolo (Pisa, Museo Nazionale di San Matteo, 8 novembre 2000-8 aprile 2001), recensita da Castelnuovo il 12 novembre, e Spiegel der Seligkeit. Privates Bild und Frömmigkeit im Spätmittelalter (Norimberga, Germanisches Nationalmuseum, 31 maggio-8 ottobre 2000), da lui presentata il 17 settembre. -
Ritratto in tondo di Macrino d'Alba
Recensione dell’opera: Edoardo Villata, Macrino d’Alba, presentazione di Giovanni Romano, Alba, Fondazione Ferrero, 2000 (stampa: Editrice Artistica Piemontese). Castelnuovo introduce la produzione e la fortuna critica di Macrino d’Alba, con particolar riguardo al confronto col suo contemporaneo Gandolfino di Roreto, soffermandosi sul legame con Pinturicchio e sui modelli di riferimento, sull’apporto del viaggio a Roma e sui committenti, in particolare la corte dei Paleologi. L’articolo attacca ricordando la recensione di Bortolo Ghineri, anagramma di Roberto Longhi, alla monografia dedicata da Giovanni Bistolfi al pittore: Macrino d’Alba. Appunti su la vita e le opere di un pittore piemontese del secolo XV, Torino, Lattes, 1910 (Macrino d’Alba, «Piemonte», 29 dicembre 1910, riedito in Edizione delle opere complete di Roberto Longhi, VIII.1, Fatti di Masolino e di Masaccio e altri studi sul quattrocento 1910-1967, Firenze, Sansoni, 1975, p. 180).
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato nella Biblioteca Storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Tirolo, anno mille e cinquecento
Recensione delle mostra: 1500 circa. Landesausstellung 2000 Mostra storica (13 maggio-31 ottobre 2000), catalogo Skira editore. L’esposizione sovraregionale si articola in tre sezioni indipendenti: Leonardo e Paola. Una coppia diseguale (Liez, Castello di Bruck), De ludo globi. Il gioco del mondo (Bressanone, Palazzo Vescovile) e Alle soglie dell'impero (Besenello, Castel Beseno).
Castelnuovo aveva già introdotto questa rassegna nella recensione di Tr3cento. Pittori gotici a Bolzano (Bolzano, Civica Galleria, 29 aprile 2000-23 luglio 2000): ritorna ora sulle questioni storico-artistiche nell’area orientale della regione alpina, spingendosi sino alle soglie del XVI secolo per illustrarne gli sviluppi e le contaminazioni in questo territorio di frontiera.
Una copia del catalogo è presente nel fondo librario dell’autore, conservato nella Biblioteca Storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Il Rinascimento finì sotto processo
Castelnuovo introduce i lettori al dibattito sui “primitivi” e sull’arte del primo Rinascimento nell’Europa della fine del XIX secolo. Il contributo è elaborato a partire dal proprio intervento presentato a maggio al Kunsthistorisches Institut in Florenz, in occasione delle celebrazioni del centenario della fondazione (1897).
Nell’introduzione dell’articolo, a cura della redazione, è menzionato il convegno L’Europa e l’arte italiana (Kunsthistorisches Institut in Florenz, 22-27 settembre 1997): il programma, parte del fondo di Castelnuovo, segnala che egli ha moderato l'ultima sessione dedicata all’architettura e al design nel XX secolo. -
L'Orsanmichele svelato
Recensione dell’opera: Orsanmichele a Firenze, a c. di Diane Finiello Zervas, Modena, Franco Cosimo Panini, 1996, 2 voll. La presentazione dell’impresa editoriale, parte della collana Mirabilie Italiae, dà occasione a Castelnuovo di ripercorrere le principali tappe della storia del monumento, focalizzandosi sugli artisti, sui committenti e sulle opere più significative. Sulla collana si era già soffermato per l’uscita dei primi due volumi, La Galleria delle carte geografiche in Vaticano e Il Battistero di San Giovanni a Firenze (recensiti su «La Stampa») e di Il Duomo di Pisa (recensito su «Il Sole 24 Ore»).
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Albergo per fanciulli "gittati"
Recensione dell’opera: Gli Innocenti e Firenze nei secoli. Un ospedale, un archivio, una città, a c. di Lucia Sandri, Firenze, SPES, 1996. A partire dai risultati emersi dal libro, Castelnuovo ripercorre le principali tappe della storia dell’Ospedale, focalizzandosi sull’edificio che lo ospita, sulle opere che conserva e sul suo Archivio storico.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Esercizi di penna e scalpello
Recensione dell’opera: Massimiliano Rossi, La poesia scolpita. Danese Cataneo nella Venezia del Cinquecento, Lucca, Maria Pacini Fazzi Editore, 1995. Presentando Cataneo, Castelnuovo si focalizza sul suo duplice ruolo di artista e di letterato, offrendone un ritratto all’interno del contesto erudito in cui operava.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Clesio, committente un po’ impiccione
Stralci dal capitolo Antico già, hor tutto rinnovato, di Enrico Castelnuovo e Michela di Macco, sulle committenze del cardinale Bernardo di Clesio al Castello del Buonconsiglio di Trento (tratto da: Percorso nel Magno Palazzo, a c. di Enrico Castelnuovo, parte di Il Castello del Buonconsiglio, Trento, TEMI, 1995, vol. 1). L’articolo è pubblicato in occasione della presentazione del volume.
Una copia del volume è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Pittura di frontiera
Recensione della mostra: Piemontesi e lombardi tra Quattrocento e Cinquecento, a c. di Giovanni Romano (Torino, Galleria Antichi Maestri Pittori: 20 aprile-27 maggio 1989). Luigi Lanzi nella Storia pittorica della Italia presentava il Piemonte come una terra di confine, ricorrentemente colpita da guerre e pertanto priva di una scuola pittorica antica (la citazione che apre l'articolo è tratta dalla prima edizione, tomo secondo, parte seconda, p. 348). Castelnuovo riflette sulla sfortuna critica che a lungo ha pesato sulla pittura piemontese del Quattrocento e del Cinquecento, ribaltando questa lettura: proprio la collocazione in un’area di frontiera ha reso la regione un territorio privilegiato per lo scambio e l'incrocio di differenti esperienze culturali e artistiche.
Nell’articolo è citato, oltre al catalogo dell’esposizione, il volume di Elena Rossetti Brezzi, La pittura in Valle d'Aosta tra la fine del 1300 e il primo quarto del 1500 (Firenze, Le lettere, 1989): entrambe le opere sono presenti fondo librario di Castelnuovo, conservato dalla Biblioteca storica d'Ateneo "Arturo Graf".