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Mostre, ultime lezioni di Haskell
Recensione dell’opera: Francis Haskell, Antichi maestri in tournée. Le esposizioni d'arte e il loro significato, a c. di Tomaso Montanari, Pisa, Scuola Normale Superiore, 2001. Castelnuovo torna sulle Lezioni Comparettiane, tenute da Haskell alla Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1999, ripercorrendo le riflessioni dell’autore sulla storia delle esposizioni, in particolare quelle degli antichi maestri, dal XVII secolo sino agli anni Novanta del Novecento (ne aveva preannunciato la pubblicazione il 10 dicembre 2000; queste ricerche sono infine confluite nell’opera postuma The Ephemeral Museum. Old Master Paintings and the Rise of the Art Exhibition, New Haven-Londra, Yale University Press, 2000). L’articolo richiama un precedente ciclo di conferenze pisane di Haskell, punto di partenza per History and its images. Art and the interpretation of the past, New Haven-Londra, Yale University Press, 1993 (I ed. italiana: Le immagini della Storia. L’arte e l’interpretazione del passato, Torino, Einaudi, 1997).
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato nella Biblioteca Storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Più e meno di uno storico dell'arte
In occasione della scomparsa, Castelnuovo offre un profilo di Ernst Gombrich (30 marzo 1909-3 novembre 2001) a partire da alcuni suoi libri letti negli anni Cinquanta su suggerimento di Roberto Longhi: Il Mondo dell’Arte (Mondadori, 1952; I ed. The Story of Art, 1950) e, soprattutto, Art and Illusion. A Study in the Psychology of Pictorial Representation (1960). Proprio questo volume, che ha avuto tanto peso nella stesura del capitolo Visione e rappresentazione di Civiltà nell’arte. Enciclopedia monografica delle arti figurative della serie Aurora-Zanichelli Panorama, lo ha colpito a tal punto da proporne subito la traduzione, in qualità di consulente editoriale presso Einaudi (Arte e illusione. Studio sulla psicologia della rappresentazione pittorica, 1965). Il primo incontro tra i due avviene a pochi anni di distanza, nel 1962 a Torino, durante la conferenza Norma e Forma tenuta da Gombrich alla Biblioteca Filosofica dell’Università.
Il contributo si inserisce in una pagina dedicata allo storico dell’arte: comprende il necrologio redatto da Martin Kemp e un estratto dal testo della sua conferenza tenuta nel 1999 all’Istituto Warburg. Castelnuovo aveva già offerto un ritratto di Gombrich in occasione dell’uscita del libro-intervista di Didier Eribon, Il linguaggio delle immagini (22 gennaio 1995) e, a pochi giorni dalla scomparsa, interviene anche su «La Stampa» (6 novembre 2002).
Una copia delle opere in evidenza è presente nel fondo librario dell’autore, conservato nella Biblioteca Storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Beati i poco intelligenti
Recensione dell’opera: Cesare Garboli, Falbalas. Immagini del Novecento, Milano, Garzanti (Saggi blu), 1990; il contributo segue la recensione di Geno Pampaloni: Scrittore prestato alla critica. Falbalas, il cui titolo è tratto dal film di Jacques Becker del 1945, raccoglie saggi su letterati del Novecento italiano, quali Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Natalia Ginzburg, Sandro Penna, Giovanni Delfini e Roberto Longhi (quest’ultimo contributo riprende Via il genio, via la poesia – del 1969, sulla mostra di Rembrandt al Rijksmuseum di Amsterdam – ampliandolo con una selezione di inediti longhiani). A partire dalla lettura che Garboli offre della pittura, Castelnuovo torna sul rapporto dell’autore con Longhi, presentato come “mago” della critica d’arte (già ne aveva parlato recensendo la Breve ma veridica storia della pittura italiana: La giovinezza del Corsaro Nero).
L’articolo è riedito nella raccolta di saggi La cattedrale tascabile. Scritti di storia dell'arte (Sillabe, 2000, pp. 144-146). -
Oggetti intelligenti
Recensione dell’opera: Federico Zeri, Giorno per giorno nella pittura, I, Scritti sull'arte dell'Italia settentrionale dal Trecento al primo Cinquecento, Torino, Allemandi, 1988. Nel presentare il primo volume dei cinque che compongono la serie, edita da Umberto Allemandi dal 1988 al 1998, Castelnuovo sottolinea come i saggi qui raccolti – pubblicati tra fine anni Quaranta e metà anni Ottanta – permettono di cogliere l’autore nel vivo dell’attività del conoscitore, offrendone un ritratto ben differente da quello più polemico e mediatico (nella recensione a L'inchiostro variopinto, la raccolta degli interventi apparsi su «La Stampa» e «L’Europeo», Castelnuovo si era già soffermato sull’immagine che di Zeri emerge dai suoi scritti).
L’articolo è riedito nella raccolta di saggi La cattedrale tascabile. Scritti di storia dell'arte (Sillabe, 2000, pp. 156-160). Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
La città celeste, un grande cantiere
Recensione dell'opera: Otto von Simson, La cattedrale gotica. Il concetto medievale di ordine, prefazione di Chiara Frugoni, Bologna, Il Mulino, 1988 (traduzione di Maria Augusta Coppola; I ed. The Gothic Cathedral. Origins of Gothic Architecture and the Medieval Concept of Order, New York, Pantheon books, 1956). In occasione della riedizione di questo classico, “l’ultimo tentativo di lettura unitaria della cultura filosofica e architettonica di un periodo”, Castelnuovo offre una rassegna degli studi sull’architettura gotica del secondo dopoguerra per sottolineare come l’interpretazione qui offerta ponga in primo piano il ruolo del “committente-demiurgo” – Sugerio di Saint-Denis e il vescovo Henri le Sanglier di Sens – a discapito di una più ampia ricostruzione dell’organizzazione del cantiere delle cattedrali e del contesto socio-culturale in cui operava l'architetto. Nella stessa pagina, Castelnuovo recensisce inoltre Architetture Barocche / Baroque Architecture in Piemonte.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
La giovinezza del Corsaro Nero
Profilo di Roberto Longhi, scritto in occasione della riedizione della Breve ma veridica storia della pittura italiana, con introduzione di Cesare Garboli, Firenze, Sansoni (Universale Sansoni), 1988 (I ed. Sansoni, 1980).
Castelnuovo ripercorre gli esordi del proprio maestro (1890-1970), focalizzandosi sugli anni dell’insegnamento presso i licei romani “Torquato Tasso” e “Ennio Quirino Visconti”, quando aveva redatto questa dispensa (1914). La sintesi che offre, dal Tardoantico all’arte francese del primo Novecento, è un testo programmatico: senza biografie o introduzioni al contesto storico, tratta la pittura come un sistema autonomo secondo una tradizione che guarda a Wölfflin, Riegl, Hildebrand, Berenson e Croce, ma con una convinzione idealistica profondamente ancorata alla fisicità dell’opera d’arte. Ne esce un ritratto del giovane Longhi come “Corsaro Nero” della critica d’arte, già consapevole della propria visione della disciplina, radicale e destinato a divenire una delle figure centrali della cultura italiana del secondo Novecento.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla
Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
L'ottica di Päct
Profilo di Otto Pächt (1902-1988) in occasione della pubblicazione della raccolta di saggi La miniatura medievale. Una introduzione, Torino, Bollati Boringhieri (Nuova cultura, 4), 1987 (traduzione di Flavio Cuniberto e Christa Pardatscher; I ed. Buchmalerei des Mittelalters. Eine Einfuhrung, Monaco, Prestel, 1984); il contributo accompagna la recensione dell’opera di Giovanni Previtali: La storia in miniatura.
In Pächt Castelnuovo non riconosce solamente uno specialista della miniatura, tema di questa raccolta, ma un punto di riferimento tra gli storici dell’arte del secondo Novecento. Forte della sua posizione di consulente editoriale, già alla fine degli anni Sessanta aveva suggerito a Einaudi di tradurre una prima raccolta di saggi di Pächt (del progetto rimane traccia nel fondo della casa editrice, presso l’Archivio di Stato di Torino; solo nel 2011 Einaudi pubblicherà La scoperta della natura. I primi studi italiani, a c. di Fabrizio Crivello con prefazione di Castelnuovo).
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Su L’arte e il suo pubblico di Hans Belting
Recensione dell'opera: Hans Belting, L'arte e il suo pubblico. Funzione e forme delle antiche immagini della passione, Bologna, Nuova Alfa (Rapporti, 56), 1986 (introduzione di Giorgio Cusatelli, traduzione di Donatella Mazza; I ed. Das Bild und sein Publikum im Mittelalter. Form und Funktion früher Bildtafeln der Passion, Berlino, Mann, 1981). Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Colmare qualche lacuna
Profilo di Rudolph Wittkower (1901-1971) in occasione dell’edizione italiana delle sue lezioni sulla scultura, tenute a Cambridge nel 1970-1971: La scultura raccontata da Rudolf Wittkower. Dall'antichità al Novecento, Torino, Einaudi, 1985 (traduzione di Renato Pedio; I ed. Sculpture. Processes and principles, Londra, A. Lane, 1977). Il contributo accompagna la recensione dell'opera di Massimo Ferretti: Seguendo gli scultori.
Una copia dell’opera (I edizione; edizione italiana) è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
L'eroe dei due mondi si chiamava Dürer
Recensione dell’opera: Heinrich Wölfflin, L’arte del Rinascimento. L’Italia e il sentimento tedesco della forma, a c.di Maurizio Ghelardi, Livorno, Sillabe, 2001. Castelnuovo elogia il progetto editoriale, che a sessant’anni dalla pubblicazione di Die Kunst der Renaissance. Italien und das deutsche Formgefuhl (Buckmann, 1931) ne offre la prima traduzione italiana. L’articolo fornisce coordinate sul contesto in cui è maturato questo studio comparativo sul rapporto tra arte tedesca e arte italiana tra il 1490 e il 1530, ripercorrendo i principali studi di Wölfflin per meglio contestualizzarne l’opera:- Renaissance und Barock. Eine Untersuchung über Wesen und Entstehung des Barockstils in Italien, Monaco, Theodor Ackermann, 1888 (I ed. italiana: Rinascimento e Barocco. Ricerche intorno all'essenza e all'origine dello stile barocco in Italia, Firenze, Vallecchi, 1928);
- Die Kunst Albrecht Dürers, Monaco, Bruckmann, 1905 (I ed. italiana: Albrecht Dürer, Roma, Salerno, 1987);
- Kunstgeschichtliche Grundbegriffe. Das Problem der Stilentwicklung in der neueren Kunst, Monaco, Bruckmann, 1915 (I ed. italiana: Concetti fondamentali della storia dell'arte. La formazione dello stile nell'arte moderna, Milano, Longanesi, 1953).