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In occasione del convegno Regime e dissenso. Gli universitari che rifiutarono il giuramento fascista del 1931 promosso dall’Università di Torino, e in particolare dal suo Centro di Studi per la Storia dell’Università di Torino, nelle giornate 5-6 maggio 2021, l’Archivio storico dell’Ateneo rende disponibili on line, col contributo di altri Archivi italiani, alcuni documenti particolarmente significativi riguardanti il contesto e i tredici docenti coinvolti: Ernesto Buonaiuti (Roma 1881 - ivi 1946), Mario Carrara (Guastalla, Reggio Emilia 1866 – Torino 1937), Gaetano De Sanctis ( Roma 1870 - ivi 1957), Antonio De Viti De Marco (Lecce 1858 - Roma 1943), Giorgio Errera (Venezia 1860 – Torino 1933), Giorgio Levi Della Vida (Venezia 1886 - Roma 1967), Fabio Luzzatto (Udine 1870 – Milano 1954), Piero Martinetti (Pont Canavese, Torino 1872 – Cuorgnè, Torino 1943), Bartolo Nigrisoli (Mezzano di Ravenna, 1858 – Bologna 1948), Edoardo Ruffini (Torino 1901 – Borgofranco d’Ivrea, Torino, 1983), Francesco Ruffini (Lessolo, Torino 1863 – Torino 1934), Lionello Venturi (Modena 1885 – Roma 1961) e Vito Volterra (Ancona 1860 – Roma 1940).

Tra essi Mario Carrara, Francesco Ruffini e Lionello Venturi insegnavano a Torino; Gaetano De Sanctis, dopo avervi insegnato per trent’anni Storia antica, si era da qualche anno trasferito a Roma; Giorgio Errera, Giorgio Levi Della Vida, Piero Martinetti, Giorgio Bartolo Nigrisoli, Edoardo Ruffini e Vito Volterra avevano incrociato l’Ateneo torinese nei loro percorsi accademici.

L’Archivio storico vuole ricordare anche la scelta di Leone Ginzburg (Odessa 1909 - Roma 1944). Il giuramento di fedeltà al regime fascista, infatti, fu imposto ai liberi docenti con l'approvazione del Testo unico delle leggi sull'Istruzione superiore (R.D. 31 agosto 1933, n. 1592), come evidenziato ai rettori dal Ministero dell'Educazione Nazionale con circolare urgente del 9 dicembre 1933. A Ginzburg l’Archivio ha dedicato una specifica iniziativa in occasione della Notte degli Archivi del 2017.

Anche maestri e insegnanti medi, assimilati ai dipendenti pubblici, avevano l’obbligo di giurare fedeltà al re e osservanza alle leggi dello Stato, con esplicito impegno a non aderire a partiti e associazioni la cui attività si ponesse in contrasto coi doveri d’ufficio. La formula del giuramento, tuttavia, non menzionava esplicitamente il regime fascista. Nel dopoguerra gli insegnanti dovettero compilare un'autocertificazione finalizzata a rilevare il loro grado di compromissione col passato regime.  L'Archivio di Stato di Torino ha compiuto le ricerche e messo a disposizione i documenti su questo aspetto, provenienti dall'archivio del Provveditorato agli Studi.

L'Archivio storico dell'Università di Torino ringrazia l'Accademia nazionale dei Lincei, l'Archivio storico dell'Università di Bologna, l'Archivio storico dell'Università di Pavia, l'Archivio storico dell'Università di Perugia, il Centro Apice dell'Università di Milano, l'Archivio di Stato di Torino, il Sistema Museale di Ateneo e la Biblioteca "Norberto Bobbio" dell'Università di Torino per i contributi a questa collezione.


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    • 2021
      • "Per incompatibilità con le generali direttive politiche del Governo". L'Università italiana di fronte al giuramento del 1931

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