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L’Archivio storico dell’Università di Torino promuove il progetto Enrico Castelnuovo sulla carta stampata. La Stampa e Il Sole 24 Ore, presentando la raccolta completa degli articoli redatti per le pagine culturali dei due quotidiani tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Duemila. Novanta interventi per «La Stampa», oltre cento per «Il Sole 24 Ore»: si tratta per lo più di recensioni a mostre e pubblicazioni, che danno occasione ad approfondimenti o divagazioni su temi d’interesse per Castelnuovo. Sono anche presenti resoconti di aste, particolarmente significative per le opere in vendita; segnalazioni di realtà museali virtuose o originali nel contesto italiano; interventi sul patrimonio culturale e sui musei nazionali, in cui denuncia malversazioni o casi in cui la tutela è stata insufficiente; consigli di lettura, specialmente in occasione delle feste natalizie; infine, necrologi in cui sono tratteggiati profili di maestri, colleghi e amici, a partire dai propri ricordi. 

Al fine di rendere più facilmente accessibile questo corpus di interventi, sorprendente per l’ampio numero e la cronologia quarantennale, l’Archivio storico ne offre la digitalizzazione e la trascrizione integrale. Si sopperisce in tal modo alla mancanza di un’edizione completa o parziale curata dallo stesso Castelnuovo, che, a differenza dei ben noti casi di Giuliano Briganti e Federico Zeri, non raccolse i propri contributi per i quotidiani. Tale premessa è alla base del progetto di censire e riunire questa porzione di scritti, meno nota rispetto a quella di ambito accademico, in un’unica piattaforma e corredarla di apparati e strumenti di ricerca, per agevolarne la consultazione a fini di ricerca e al contempo stimolare la curiosità di un più ampio pubblico di appassionati. Inoltre lo spoglio dei periodici ha fatto emergere alcune interviste rilasciate da Castelnuovo tra gli anni Ottanta e Duemila a «La Stampa» e a «Il Giornale dell’Arte», che al pari sono rese disponibili sulla piattaforma.

Enrico Castelnuovo e Torino

L’Università di Torino conserva il fondo archivistico, la fototeca e la biblioteca privata di Enrico Castelnuovo (Roma, 26 maggio 1929 - Torino, 15 giugno 2014), donati dal figlio Guido nel 2016. Professore di Storia dell’arte a Losanna (dall’anno accademico 1964-65 al 1982-83) e di Storia dell’arte medievale alla Scuola Normale Superiore di Pisa (dall’anno accademico 1983-84 sino alla cessazione dal servizio per raggiunti limiti di età nel 2004), svolse a Torino molte delle sue attività, a partire dagli studi universitari e dai primi anni della carriera accademica.

Prima del perfezionamento conseguito a Firenze con Roberto Longhi, a Torino nel 1951 Castelnuovo si era laureato in Lettere (tesi Andrea Pisano, relatori Anna Maria Brizio, titolare della cattedra di Storia dell’arte medievale e moderna, e Aldo Bertini) e nel 1954 era stato designato da Brizio assistente volontario. Prendeva così avvio una collaborazione decennale con l’Istituto di Storia dell’arte dell’Ateneo torinese: risale al 1957 la nomina ad assistente straordinario nella Facoltà di Magistero e al 1960 il trasferimento – con lo stesso incarico – in quella di Lettere e filosofia, dove divenne assistente ordinario nel 1964. Nel medesimo anno, dopo il conseguimento della libera docenza, venne chiamato dall’Università di Losanna, trampolino di lancio per la sua carriera accademica. A Torino rientrò successivamente per un quadriennio, dal 1979-80 al 1982-83, per ricoprire la cattedra di Storia dell’arte medievale e moderna, prima del definitivo trasferimento a Pisa. A queste date risalgono i primi contributi sul quotidiano torinese «La Stampa».

Divulgare la Storia dell’arte sulla carta stampata

Dopo un lungo impegno nella redazione di voci enciclopediche, si rivela tutta torinese l’occasione che ha avvicinato Castelnuovo a un diverso approccio alla divulgazione della storia dell’arte, vale a dire agli inserti culturali dei quotidiani. La svolta ha una data e un’occasione precise: nell’agosto 1977 era mancato Marziano Bernardi, sin dagli anni Venti frontman de «La Stampa» sul versante della critica d’arte. A distanza di sei mesi, venerdì 20 gennaio 1978, il quotidiano lanciava “una nuova pagina settimanale dedicata alla cultura storico-artistica e architettonica”. Intitolata genericamente “l’arte”, era curata da Angelo Dragone e Marco Rosci e tra le firme figurava proprio Castelnuovo. Il rapporto con il quotidiano torinese e il suo supplemento Tuttolibri si protrae sino al 1994, ma già nel dicembre 1991 inizia la collaborazione con l’inserto domenicale de «Il Sole 24 Ore», destinata a diventare un legame altrettanto duraturo e fruttuoso fino al 2012, che segna il definitivo congedo di Castelnuovo dai quotidiani.

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