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Nel corso del Settecento l’Università acquisì e raccolse nel proprio Museo, allestito nel cortile e in alcune stanze del Palazzo del Rettorato, collezioni di reperti e oggetti d’arte egizia e greco-romana.
Per quel che riguarda la costituzione della collezione egizia, particolarmente importante fu il viaggio in Egitto e in Medio Oriente del medico e naturalista Vitaliano Donati, direttore dell’Orto Botanico, tra il 1759 e il 26 febbraio 1762, data della sua morte. I materiali da lui raccolti raggiunsero il Museo dell’Università a partire dal 1761 e ancora nel 1763, dopo il suo decesso.
Tali raccolte, a partire dal 1829, furono trasferite nel seicentesco Palazzo dei Nobili e andarono a costituire, insieme alla collezione raccolta da Bernardino Drovetti e acquistata dal re Carlo Felice nel 1824, il Museo di Antichità ed Egizio (1832). La proprietà giuridica dei beni rimase all’Università almeno fino al 1882, quando per legge fu sancita la separazione di gallerie, pinacoteche e musei archeologici dalle Università di appartenenza. Il Museo Egizio e il Museo di Antichità furono definitivamente separati nel 1939.
Sono resi disponibili in questa collezione anche alcuni documenti relativi agli egittologi che tra la fine dell’Ottocento e gli anni ottanta del Novecento ebbero la direzione del Museo e tennero l’insegnamento di Egittologia all’Università: Ernesto Schiaparelli, Giulio Farina, Ernesto Scamuzzi e Silvio Curto.


  • Collezioni
    • La collezione egizia e greco-romana dell'Università di Torino

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Tra il luglio del 1761 e il novembre del 1763 sono consegnate al Museo dell’Università, provenienti da Genova, le casse di reperti inviate dall’Egitto da Vitaliano Donati, già deceduto il 26 febbraio 1762.
I mandati di pagamento registrano le spese…

Pagine_Minerva_1826.pdf
Nella Minerva. Calendario scolastico dell'anno 1826 per gli studenti della R. Università di Torino è pubblicata una dettagliata descrizione delle antichità egizie e greco-romane presenti nel Palazzo del Rettorato. Alle pp. 2 e 3 sono menzionate due…

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Tavola raffigurante il cortile del Palazzo dell’Università. Riflette, senza spirito di ricostruzione filologica, l’allestimento del lapidario nel cortile dell’Università. Nel 1829 prese in via il trasferimento nel Palazzo dei Nobili di statue, busti,…

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Nell'estate del 1829 26 casse di materiale minuto, oltre a statue e busti, sono trasferite dall'Università al Palazzo dei Nobili. Resteranno tuttavia nel cortile dell'Ateneo fino al 1878 il lapidario e due grandi statue romane.

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Ariodante Fabretti, direttore del Museo, manifesta alla Direzione generale dei Musei e degli Scavi di Antichità la necessità di trasferire nella sede del Museo la collezione epigrafica e due statue romane rimaste nel cortile dell'Università, al fine…

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Nell'esprimere un parere favorevole al trasferimento delle ultime antichità rimaste nel cortile del Palazzo dell'Università, il Consiglio accademico e il rettore Michele Lessona ribadiscono come sia il Museo già trasferito sia queste ultime…

1882_04_07_RD_678.pdf
Il Regio Decreto 13 marzo 1882, n. 678 (G.U. del 7-4-1882, n. 83) sancisce la separazione amministrativa di gallerie, pinacoteche e musei archeologici dalle Università di appartenenza.